La disfunzione erettile può colpire gli uomini per svariati motivi: malattie cardiovascolari, diabete, disturbi del metabolismo o problematiche di tipo psicologico. Queste ultime, possono anche diventare conseguenza del problema, perché ci si può sentire inadeguati soprattutto per quanto riguarda il rapporto di coppia. Qualunque sia la motivazione, la cosa migliore da fare è quella di rivolgersi a un professionista per valutare in modo approfondito la questione, come spiega il dott. De Luca, andrologo a Roma.
Come si cura la disfunzione erettile?
L’incidenza della disfunzione erettile si può notare soprattutto negli uomini dai 50 anni in su, ma non è detto che ciò non possa avvenire anche prima. Il professionista valuterà il quadro completo della situazione, verificando anche se esista un calo delle erezioni mattutine spontanee, nel qual caso è possibile che la problematica sia organica. Talvolta è possibile risolvere la questione con il semplice impiego di farmaci mirati, mentre in altre occasioni si dovrà persino ricorrere alla chirurgia.
Intervento di falloplastica
Se il problema riguarda la conformazione del pene, o persino le sue misure, è possibile sottoporsi a un intervento di falloplastica o di lipopenoscultura, rispettivamente per aumentarne la lunghezza grazie ai legamenti o per aggiungere volume con del grasso prelevato dall’addome.
La terapia con onde d’urto
Un’altra tecnica meno invasiva, che interviene direttamente sulla disfunzione, può essere la terapia con onde d’urto, che aiuta nella rivascolarizzazione della parte in maniera naturale e, soprattutto, in regime ambulatoriale. Questa tecnica non è dolorosa, non ha controindicazioni e può essere utile persino per ridurre il dolore in patologie quali l’induratio penis plastica, diminuendo il processo infiammatorio.
Ossigenazione dei corpi cavernosi tramite la riabilitazione
Tra le cause che possono portare all’impotenza maschile, troviamo la prostatectomia: di sicuro questa operazione costituisce un trauma abbastanza importante che potrebbe rendere difficile se non impossibile una ripresa normale dell’attività sessuale. Per questo bisogna, in caso di necessità, sottoporsi a un processo di riabilitazione che riporti la giusta ossigenazione ai corpi cavernosi al fine di ripristinarne le condizioni ottimali.
Protesi peniene
Nei casi più gravi, ove nessuna terapia o intervento abbia dato risultati soddisfacenti, è anche possibile l’immissione di protesi peniene. Completamente invisibili a occhio nudo e con basso rischio di rigetto, queste protesi sono costituite da cilindri e pompette atte a sollevare l’organo in maniera meccanica e garantendo comunque prestazioni (e sensazioni) sessuali identiche a quelle che si verificherebbero in condizioni normali.
Allungamento naturale del frenulo
Una causa spesso sottovalutata o non identificabile nell’immediato è costituita dal cosiddetto frenulo corto: nei soggetti non circoncisi, il frenulo funge da collegamento tra il glande e il prepuzio e se è troppo corto può portare dolore o persino lacerarsi, inibendo la normale attività erettile e quindi sessuale. Bastano una piccola incisione e una sutura fatte ad arte da un chirurgo esperto per risolvere il problema e allungare naturalmente il frenulo.
Iniezioni di collagenasi
Alcune volte, la difficoltà di avere un’erezione ottimale dipende dalla già citata induratio penis plastica, una curvatura anomala del pene che inficia sulla prestazione sessuale. Per evitare la chirurgia, sempre più spesso si ricorre a iniezioni di farmaci contenenti collagenasi, al fine di ripristinare la forma corretta. Questa tecnica, pur essendo meno invasiva e non provocando grossi effetti collaterali, deve essere comunque eseguita da professionisti sanitari che valuteranno il problema e decideranno quantità e tempistiche d’intervento.
Prevenzione costante
In generale, per prevenire la disfunzione erettile va seguito uno stile di vita sano (ne beneficerà l’intero organismo), con alimentazione bilanciata e attività fisica regolare. Sarebbe sempre bene sottoporsi a visite di controllo periodiche e non solo da una certa età in poi ma già dall’adolescenza per intervenire tempestivamente qualora si verifichino problematiche che potrebbero ripercuotersi su sessualità o fertilità.